Crocifisso in ottone dalla fattura caratteristica del cristianesimo kongo, sviluppatosi in seguito al contatto con i portoghesi. Con la conversione del re Nzinga (e formalmente di tutto il regno) il cristianesimo si fonde con elementi del culto locale.
La simbologia del crocifisso, ad esempio, è antecedente al culto cristiano in Congo: nella cosmologia locale simboleggiava il confine tra mondo dei vivi e dei morti, con il re come punto d'intersezione, e rimandava alla reincarnazione.
Questo crocifisso mostra nella parte inferiore del braccio verticale una seconda figura ora quasi illeggibile: si tratta di un orante, forse una testa riconoducibile alla scultura funeriara kongo.