Nei palazzi romani tra Seicento e Settecento le console sono tra gli arredi più ricercati poiché offrono un comodo piano d'appoggio senza ingombrare le ampie sale, che devono rimanere libere per lasciare il maggior spazio possibile alle esigenze di rappresentanza. Questa console, caratteristica della produzione romana di questo periodo, è composta da un piano d'appoggio in marmo collocato su gambe decorate. Le gambe sono caratterizzate dal movimento di linee frastagliate con una preziosa decorazione frutto di elaborati intrecci di volute, cartigli e mascheroni, con una testa di donna al centro delle traverse. La decorazione si attiene al gusto imperante degli intagliatori che, in questo periodo, lavorano a Roma, gusto influenzato dai modelli del Bernini e di artisti come Giovanni Paolo Schott e Filippo Passarini.