Contratto stipulato a Rossini dal duca Sforza Cesarini, impresario del Teatro Argentina di Roma, per il Barbiere di Siviglia

«Nobil Teatro di Torre Argentina, A di 26 xbre 1815. […] Il Sig. Duca Sforza Cesarini Impresario del sudd Teatro ferma e stabilisce per la prossima futura stagione di Carnevale dell’anno 1816 = il Sig Maestro Giovacchino Rossini, il quale promette, e si obbliga di comporre e porre in scena il Secondo Dramma Buffo che si rappresenterà nel futuro Carnevale sudº nell’indicato Teatro a forma del libretto che gli verrà dato dal sudº Sig Impresario, o nuovo, o vecchio da darsi i primi di gennaio, quale dovrà dal sudº Sig Maestro Rossini porsi in musica a seconda della qualità, e convenienze de Sig.ri Cantanti, obbligandosi ancora di fare occorrendo tutte quelle variazioni che saranno necessarie tanto per il buon esito della Musica, quanto per le circostanze, e convenienze, de suddi Sig.ri Cantanti a sola richiesta del Sig. impresario perchè così e non altrimenti. Promette altrimenti, e si obbliga Esso Sig Maestro Rossini di portarsi e [trovarsi] in Roma per adempire al sudº incarico non più tardi della fine del Mese di xbre dell’Anno corrente, e di consegnare al Copista il primo Atto perfettamente compito al di 20 del Mese di Gennaio 1816, [sino] ai 26 di Gennaio per poter essere pronti a fare le prove e concerti, e di andare in Scena a quella sera che verrà destinata dal medº Sig Impresario, non più tardi però del 5 febbrario circa di sdº Anno, e così il sig Maestro dovrà similmente congegnarsi al Copista a tempo debito, il Secondo Atto per aver tempo d’impararlo concertarlo, e provarlo per essere in ordine per andare in scena nella sera […] sopra, altrimenti il Sig. Maestro si sottoporrà a tutti i danni, perché così A non altrimenti Z. Sarà parimenti obbligato il medº Sig Maestro Rossini, conforme promette e si obbliga di dirigere la sudª sua opera, e ad assistere personalmente a tutte le prove, a concerti, tutte le volte e quando sarà necessario in Teatro che fuori a piacere del Sig. Impresario e similmente […] le prime tre sere consecutive che [anderà] in scena la sua Opera, di dirigerla al Cembalo perché così per patto e non altrimenti. In compenso poi di sue virtuose fatiche il Sig. Impresario promette e si obbliga di pagare al Sig. Maestro Rossini la Somma a quantità di Scudi Quattrocento Romani, subito che avrà terminate le tre sere di sua assistenza al Cembalo e non altrimenti. Si conviene ancora che in caso di [interdizione], o sospensione di Teatro […] altro infortunio, debba osservarsi l’editto che si prattica nei Teatri di Roma, e di altre Piazze estere in simili casi perchè così e non altrimenti. E per osservanza di tutte e singole cose contenute nel presente contratto il Sig Duca Sforza Cesarini da una parte, ed il Sig Maestro Giovacchino Rossini dall’altra obbligano loro stessi, beni ed eredi nella più amplia forma della R.C.A., volendo essere tenuti in caso di qualunque inadepienza all’amenda dei danni scambievolmente per i quali si obbligano nelle più strette e valide forme di qualunque Piazza Estera, perchè così e non altrimenti. Per la piena osservanza la presente sarà firmata dal Sig. Impresario ed altra simile dal Sig. Maestro Giovachino Rossini. E più il Sig. Impresario gli accorda l’alloggio durante il contratto nel medº alloggio, che si passa al Sig Luigi Zamboni. Gioacchino Rossini».