Il busto in bronzo, copia da Anton Dietrich (esposto a Vienna), ci ricorda una connessione tra Milano, la Scala e
il celebre compositore. Beethoven scrisse infatti la musica per il balletto Le creature di Prometeo (Die Geschöpfe des Prometheus) su coreografia di Salvatore Viganò (di cui nella sala dell’Esedra si può ammirare il busto di
Bartolini). Viganò fu una delle figure più influenti e autorevoli del ballo di primo Ottocento. Dal 1813 fino alla morte fu maître du ballet alla Scala, ove rappresentò i suoi balletti più famosi, che tanto entusiasmarono Rossini e Stendhal.
Le grandi scene di massa erano la sua specialità.
Prometeo andò in scena in prima assoluta nel 1801 all’Hoftheater di Vienna, ma fu ripreso alla Scala nel
1813 con solo quattro numeri della musica originale di Beethoven e inserti musicali di altri compositori, in linea con lo stile e il gusto musicale dell’epoca.
Nell’archivio del Museo è custodita una pagina autografa di Beethoven, si tratta di uno schizzo per il secondo
quartetto dell’op. 18.
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