Il busto in bronzo, copia da Lorenz von Gedon (conservato a Monaco), raffigura Richard Wagner, nato lo stesso anno di Verdi - il 1813 - ma morto quasi diciotto anni prima, nel 1883.
Wagner è un compositore molto meno “scaligero” di Verdi, nel senso che in vita non ci sono state nel Teatro milanese grandi prime assolute delle sue opere, sebbene esse siano state rappresentate centinaia di volte, spesso con esecuzioni memorabili.
In archivio è conservata una sua lettera, indirizzata ad Arrigo Boito, in occasione della prima bolognese del Lohengrin; in essa il musicista svela un retroscena molto importante: “Non so se fosse un demone o un
genio, di quelli che ci possiedono nelle ore decisive, comunque: ero sdraiato, insonne, in un albergo di La Spezia, quando ebbi l’ispirazione della mia musica per l’Oro del Reno”.
Il compositore allude al prologo del ciclo Der Ring des Nibelungen, che è stato eseguito con successo alla
Scala nella sua forma completa, con le quattro opere nell’arco di una settimana,
nel 2013.