Questa fotografia fissa un momento della processione del Corpus Christi del 1932 nel villaggio di Andahuaylillas, non lontano da Cusco.
Al centro della processione avanza una statua vestita da Madonna con Bambino. In secondo piano si notano due altre figure portate a spalla: un santo barbuto con cappello e una santa con un ampio mantello bianco, che forse può essere la Vergine Maria. Le celebrazione, per come si svolge oggi a Cusco, prevede una processione dei santi dedicatari di ogni chiesa della città, che vanno a porgere i loro omaggi a Cristo - nella forma dell'ostia consacrata - nella chiesa principale. La sfilata dei tre santi di Andahuaylillas ha probabilmente natura analoga.
In testa, davanti al sacerdote, aprono la strada quattro figuranti con il volto coperto da maschere di maglia (waq’ollo) che innalzano strisce di tessuto tra le mani (in tutta probabilità delle fionde o warakas) e sembrano impegnati in una danza. L'uomo di spalle sfoggia anche una lunga coda in pelo di animale, e si intravede che regge una maschera di pelo con corna. Il travestimento dei quattro ricorda, per le maschere e le fruste, la tipologia Qhapaq Qolla che si ritrova tutt'oggi nei festeggiamenti del Corpus Christi a Cusco e nel pellegrinaggio a Qoyllurit'i. Tuttavia i Qhapaq Qolla (letteralmente "ricco abitante degli altipiani del sud-est") - portano tradizionalmente anche pelli di lama e abiti e cappelli molto decorati, che non si ritrovano in questi costumi. D'altronde l'uso delle warakas e di una maschera in lana che copre il volto è centrale anche nella danza K'achampa, anch'essa praticata durante il Corpus Christi a Cusco.
Infine, va rilevato che insieme ai quattro uomini avanza anche un bambino, il quale porta un copricapo decorato con penne e una sorta di maschera-becco: potrebbe rappresentare un volatile. L'associazione agli elementi animali dell'uomo di spalle, che sono coerenti con quelli di un toro, fa pensare da una parte al rituale peruviano della lotta tra condor e toro, dall'altra all'uso ordinario delle warakas, che nel contesto pastorale sono utilizzate per allontanare i condor dal bestiame.
Ai lati di questi performers alcuni musicisti suonano flauti diritti e tamburi (strumenti già di uso preispanico). Infine, dietro di loro si accalcano i fedeli, sia borghesi sia contadini. La festività del Corpus Christi è particolarmente sentita anche perché fin dall'epoca coloniale si sovrappose a tradizioni religiose locali, in particolare alla celebrazione inca del solstizio, l'Inti Raymi o "festival del sole", integrandole parzialmente.