La scarpata è studiata secondo i canoni proposti da Francesco di Giorgio Martini: è fortemente inclinata per deviare i colpi dell'artiglieria avversaria e con un grande rapporto tra misure in pianta e in alzato per avere la massima resistenza strutturale agli urti frontali delle bocche da fuoco nemiche. I salienti semicircolari sono concepiti anch'essi per resistere alle forze d'urto. Le batterie d'artiglieria sono poste nelle gole tra un saliente e l'altro. Gli ampi spazi di disimpegno sono ricavati sul retro della copertura, che ha una forma parabolica in grado di resitere ai colpi sia orizzontali che verticali. La copertura maschera infine i piombatoi atti a difendere sia la parte anteriore della fortezza che gli accessi retrostanti ai locali delle bombardiere.