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Mucca e contadino

Antonio Ligabue1939/1952

Fondazione & Archivio Antonio Ligabue di Parma

Fondazione & Archivio Antonio Ligabue di Parma
Parma, Italia

Un piccolo quadro, che è anche un bozzetto per studiare il movimento dell’animale. La scena è vista dall’alto e la mucca si torce su se stessa, probabilmente per sfuggire al contadino che è alle sue spalle e che goffo si muove tra alte erbe con cautela. Si tratta di un’opera giovanile, nel periodo nel quale il mondo delle campagne fornisce all’artista i soggetti di una iconografia domestica a lui ben nota, che gli permette di sperimentare sia l’impaginazione delle immagini, che la loro realizzazione, partendo all’inizio dai profili, dalle silhouette per cercare poi, acquistata esperienza e maggior abilità, forme più concrete, come è il caso di questo bovino che ancora non è pienamente proporzionato nella torsione, nel corpo e nella stabilità sulle zampe, ma già si muove con maggior libertà ed efficacia e quindi, alla fine, con una immediata comunicazione del movimento e del messaggio che l’immagine dovrebbe suggerire, per cui la ricerca del linguaggio pittorico si incentra proprio sul corpo della mucca, sulla sua definizione con un colore che sottolinea l’eccentuata distorsione del movimento nel collo, nelle chiazze sul corpo, nel fianco opposto, per arrivare a creare uno spazio cromatico intorno alla schiena e al corpo dell’animale che accentua il senso dinamico della rotazione accompagnata, solo nei punti essenziali, con una specie di doppio contorno. Val la pena sottolineare anche la visione dall’alto della scena che risolve brillantemente una sintesi narrativa, concentrando i due personaggi, altrimenti separati, nella loro individualità. Probabilmente si deve al cinema, che Ligabue amava particolarmente, il suggerimento di questa soluzione che diventa sintesi di un evento, per il quale la figura del contadino viene risolta con un aspetto goffo, con poche sintetiche pennellate, per cui l’uomo sembra quasi uno spaventapasseri e non è in alcun modo riconoscibile in una reale individualità, ma semplicemente nella sua funzione di narrazione iconografica. Questa soluzione delle figure umane, che è tipica sin dall’inizio della vicenda artistica di Ligabue, continuerà e proseguirà per tutta la sua vita, poiché la presenza del contadino, sarà semplicemente l’allusione al mondo in cui la scena è gestita, ma quello che interesserà all’artista sarà sempre la situazione reale ed emotiva che coinvolge gli animali. In questo caso è il desiderio di libertà della mucca e la sua volontà di rimanere in mezzo al verde, all’erba, al suo elemento naturale ed il carattere di minaccia che l’avanzare del contadino rappresenta.

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