Il maestoso dipinto, articolato in tre tavole sovrapposte, era originariamente appeso sopra il sepolcro marmoreo che Udalrico di Lichtenstein, principe vescovo di Trento, si era fatto erigere in cattedrale nel 1504, un anno prima della morte. L’opera, in passato attribuita a Dürer e a Giacomo da Vicenza, è stata ricondotta all'attività di un anonimo artista, probabilmente nordico, influenzato dalla pittura rinascimentale italiana di area veneta.
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