Cultural Traffic: From the Global Border to the Border Neighbourhood
Estudio Teddy Cruz2010
MAXXI Museo nazionale delle Arti del XXI secolo
Roma, Italia
This installation was presented at the MAXXI as part of the exhibition Spazio (2010). It consists of a cylindrical pavilion comprised of traffic cones, hosting three video animations and the McMansion retrofitted model: a scale reproduction of a typical villa in Southern California whose image is multiplied in the mirrors surrounding it. The Estudio Teddy Cruz reflects on the dynamics of urban conflicts generated in border territories such as that between Tijuana, Mexico and San Diego, California. The work looks at the riches of the latter and the presence of the homeless and the abandonment of this Mexican city. As Teddy Cruz has stated “the main inspiration [for this project] is the relationship between Tijuana and San Diego, where immigrants who move northward being to alter the urban homogeneity of Southern California [to the same degree that] San Diego recycles its urban waste in the poorest neighbourhoods of Tijuana”.
- Titolo: Cultural Traffic: From the Global Border to the Border Neighbourhood
- Creatore: Estudio Teddy Cruz
- Durata della vita dell'autore: 2000
- Nazionalità dell'autore: California
- Luogo di nascita dell'autore: San Diego
- Data: 2010
- Dimensioni reali: w376 diameter x h228 cm
- Tipo: Installation: pavilion made of traffic cones, n. 3 video animations, McMansion retrofitted wooden model, mirror, synthetic grass
- Link esterno: http://maxxisearch.fondazionemaxxi.it/maxxi/collezionixx/XXI/scheda/IT-MAXXI-AR0001-0002537
- Description (Italian): L’installazione è stata presentata al MAXXI in occasione della mostra “Spazio” (2010) ed è costituita da un padiglione cilindrico realizzato con coni stradali che ospita tre video animazioni e il modello “McMansion retrofitted”, ricostruzione in scala di una tipica villa del sud della California, la cui immagine è moltiplicata da specchi che la circondano. Estudio Teddy Cruz riflette sulle dinamiche dei conflitti urbani generati nei territori di confine, come quello Tijuana (Messico) - San Diego (California), dalla ricchezza di quest’ultima alla presenza dei senza tetto e allo stato di abbandono della città messicana. Secondo le parole di Teddy Cruz, “la principale ispirazione [per questo progetto] è il rapporto tra Tijuana e San Diego, dove gli immigrati che si spostano verso nord cominciano ad alterare l’omogeneità urbanistica della California meridionale [così come] da San Diego i rifiuti urbani vengono riciclati nei quartieri più poveri di Tijuana”.
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