Coppa coloniale in noce di cocco, probabilmente destinata al consumo di bevande a base di cacao. La decorazione è realizzata con quella che fu chiamata dagli spagnoli "barniz de pasto" (vernice di Pasto), dal nome della città colombiana nella cui regione vivevano i gruppi indigeni che svilupparono questa tecnica. Questi la chiamavano "mopa-mopa", come la resina della pianta Elaeagia pastoensis: alla resina, scaldata in acqua per darle una consistenza gommosa, venivano aggiunti coloranti, ed essa era poi stirata in pellicole di colori diversi. Queste venivano infine applicate a manufatti di vatrio tipo: in gran parte lignei, come i bauli, ma anche ai frutti essiccati di cocco e di albero delle zucche che venivano usati per creare coppe dette jicaras. L'impressione è che gli oggetti siano dipinti, da cui il riferimento a una "vernice" di Pasto. In epoca coloniale questa tecnica tradizionale fu molto apprezzata nella creazione di motivi floreali e faunistici dai colori vividi, che rimandassero i consumatori europei agli esotici ambienti di produzione.