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Danae

Tiziano Vecellioca. 1544-45

Museo e Real Bosco di Capodimonte

Museo e Real Bosco di Capodimonte
Italia

La figura mitica di Danae è rappresentata adagiata su un letto sontuoso. Zeus si è trasformato nella nuvola dorata che la sovrasta. Cadono monete sul suo grembo. Alla nostra destra, Cupido osserva attentamente lo svolgersi dell'azione con il suo arco in mano. La scena si svolge in una stanza, le cui caratteristiche architettoniche lasciano il posto al paesaggio aperto sullo sfondo. Le pennellate sciolte di Tiziano infondono al dipinto energia e sfumature coloristiche.

Secondo il mito, Danae era la figlia del re Acrisio di Argo. Un oracolo predisse che Acrisio sarebbe morto per mano di un nipote non ancora nato. Per assicurare la propria longevità, Acrisio chiuse la sua bellissima figlia in una torre di bronzo per impedirle di generare un figlio. Ma Zeus, trasformandosi in una nuvola dorata, entrò nella torre e ingravidò Danae. Così nacque il semidio Perseo, che in seguito avrebbe ucciso Medusa.

Tiziano iniziò il dipinto a Venezia e probabilmente lo completò a Roma nel 1545. Era destinato alle stanze private del cardinale Alessandro Farnese. Il soggetto mitico concesse a Tiziano il pretesto per creare uno dei nudi femminili più sensuali del XVI secolo. Una volta a Napoli, il dipinto fu censurato per il suo erotismo nel 1815 e relegato al "Gabinetto dei quadri osceni." Oggi è riconosciuto come uno dei più principali dipinti di Tiziano.

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