Come una lastra di ghiaccio che assorbe luce e la rimanda, e nel contempo conserva in sé rarefatte ombre di presenza, quasi pietre fossili dimenticate dal tempo, questa lucida apparenza mostra in modo completo la notevole arte di Schirolli. La sua invenzione fondamentale è l’approccio diagonale alla forma, che movimenta in modo deciso ed ineludibile tutta la struttura del quadro. Maestro nel deporre colori chiarissimi sopra il bianco, increspandolo poi con tinte più scure di superficie minore, il pittore mantovano sembra sempre raggiungere un miracoloso equilibrio e una quiete, che tuttavia si presenta soltanto come un intervallo tra tempeste lontane. Classicissimo interprete della contemporaneità novecentesca, grande conoscitore dell’arte di ogni tempo, Schirolli sorprende sempre per la sua vibrante fermezza.