Il Cristo morto è posato sul lenzuolo comprato da Giuseppe D'Arimatea, raffigurato a destra con in mano la tenaglia usata per cavare i chiodi dalla croce. Gesù è sorretto a sinistra da Nicodemo, ai piedi del quale si trova il vaso degli unguenti "mirra e aloe" da lui portati; prostata ai piedi del cadavere Maria di Magdala, che popolarmente identificata con la prostituta nell'episodio della casa dei farisei, glieli lava con le proprie lacrime. Il dipinto, che sarebbe stato donato alla parrocchia di Siccomonte dalla famiglia Parodi di Genova, nella scheda della Soprintendenza di Parma è stato attribuito ad un seguace di Giacchino Assereto ma Cirillo e Godi lo hanno giustamente assegnato al pittore genovese Giovanni Andrea De Ferrari