Molto probabilmente il mobile apparteneva alla collezione di Francesco Calzolari (1522-1609), famoso “semplicista e aromatario veronese”.
Tirando il pomello presente nel finto cassetto superiore, scende una tavoletta dipinta che chiude la nicchia dove è alloggiata la testa scolpita e dipinta del diavolo. La testa sporge all’improvviso ed un mantice, presente all’interno del mobile, emette un suono grottesco.