Alberto Biasi è vicino alla nuova concezione artistica degli anni sessanta che afferma un’idea di arte epurata da implicazioni emotive e aggiornata sulle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche, soprattutto nell’ambito dei materiali. Cofondatore
del Gruppo N, uno dei collettivi che in Italia porta avanti le istanze dell’arte cinetica e programmata, Biasi approfondisce gli studi sugli effetti ottici e sperimenta sempre nuove formule artistiche di percezione visiva. Negli anni sessanta
concentra la propria produzione su quelli che chiama “rilievi ottico-dinamici”,lavorando spesso con un materiale congeniale alla sua ricerca, il foglio di PVC, una plastica elastica e flessibile che in Dinamica obliqua l’artista taglia a strisce sottili
per disporle a raggiera, ben tese sul supporto ligneo. Lo spettatore, cambiando il proprio punto di vista sull’opera, ne diventa coautore, realizzandone le infinite possibilità percettive. Testo di Cristina Antonia Calamaro