Inventariata dalla Soprintendenza di Parma come "colomba eucaristica", l'oggetto va ritenuto di funzione differente per la mancanza delle caratteristiche morfologiche tipiche dell'oggetto eucaristico (sportello apribile sulla schiena per riporre la pisside con l'ostia consacrata). Si tratta invece di un recipiente per liquidi, vuoto all'interno, e in quanto tale ha due aperture: una sulla schiena (un tempo chiusa con un tappo incernierato) per il riempimento; uno all'estremità del tronchetto ottagonale tenuto nel becco, che funge da versatorio. L'ampolla ha una sorta di maniglia, costituita dal tralcio di vite che parte dal becco e si attacca sulla schiena. Sulla superficie esterna sono bulinati sia il piumaggio che il tralcio di vite che si sviluppa sul petto. L'oggetto più prossimo nella forma e nella funzione è l'acquaforte del Duomo di Colonia, benchè sia diverso nel tipo di lavorazione
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