Foto di Giuseppe Gradella “Il ricordo di un sogno”
Quella che pian piano ho cercato di "rubare" è stata la dimensione del segno umano all'interno di ambienti che all'uomo sopravvivono, luoghi che cambiano la propria pelle al passare di altri uomini con nuove visioni del mondo. Ho voluto raffigurare, come potevo, la precarietà di certi tipi di bellezza, spostando la mia vista dalle grandi altezze agli angoli più bui, cercando di tenere presenti gli “assenti”, percepibili nei graffiti di soldati annoiati così come nei teli cerati plasmati come rocce vicino ad austeri volti. Il mio non è stato un modo di rifuggire nobili arti, ho solo tentato di guardarle nella loro terrena e sublime debolezza e mi piace pensare che ciò che traspare dal mio lavoro sia più vicino al ricordo di un sogno, che alla documentazione di ciò che realmente ho visto.