La Loggia delle Muse vista dall’esterno è un efficace compendio dell’architettura giuliesca. L’uso sistematico del bugnato movimenta le superfici del palazzo, creando durante le stagioni un gioco di ombre e di luce, seducente sia nel meriggio estivo che nelle nebbie invernali che nelle notti di luna. La materia di cui è ricoperta la costruzione sembra infatti capace di accogliere, grazie alla minore o maggiore sporgenza degli elementi, la luminosità naturale dell’ambiente. Tutto questo all’interno di una comunque rigorosa successione, contenuta in un ambito geometrico di immediata lettura.