Quest'opera fu immediatamente riconosciuta, nel coevo dibattito, come il paradigma della distinzione tra futuristi e cubisti. La scelta del titolo 'Elasticità' per una scena di cavaliere al galoppo, sullo sfondo di un paesaggio urbano, è rivelatrice del nuovo interesse per le proprietà della materia, nella fattispecie per la capacità elastica degli oggetti e dei muscoli, anticipando quella interpretazione muscolare del moto che è propria dei 'dinamismi' scultorei.