Lino Selvatico era figlio di Riccardo, che fu sindaco di Venezia alla guida di una giunta progressista. Fu lui, nel suo breve mandato, a concepire l’istituzione di una grande mostra d’arte periodica, che diverrà nel 1895 la celebre Biennale. Quanto al pittore, fu uno dei numerosi artisti veneziani del secondo Ottocento, ma si distinse per una raffinatezza e per una maestria di composizione che lo portò a creare innumerevoli ritratti, specialmente di avvenenti fanciulle. Così avviene nel nostro caso, in cui incontriamo una giovane signora dall’eleganza impeccabile. L’autore insiste sui particolari dell’abbigliamento: il grande cappello ornato di bagliori, i lunghi guanti bianchi, lo scialle nero di pelliccia. Tutto viene reso grazie ad una pennellata volutamente imprecisa, che accenna ad ogni zona della figura e intanto la descrive con efficacia. Così, il volto sembra perdersi dietro un vetro, rivelando un’espressione che oscilla tra malinconia, vanità e noia.