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Empire Medley

Kay Hassan2015

la Biennale di Venezia - Biennale Arte 2015

la Biennale di Venezia - Biennale Arte 2015
Venezia, Italia

Kay Hassan
Nato ad Alexandra, Johannesburg, Sudafrica, nel 1956.
Vive e lavora a Johannesburg.

Kay Hassan, noto per i suoi grandi assemblaggi astratti di carta, espone in Sudafrica e a livello internazionale fin dal 1980. Le sue opere riflettono un’economia della presenza e prendono in considerazione le esperienze sociali quotidiane. Concetti, questi, che vengono espressi attraverso il metodo espressivo scelto: manifesti pubblicitari strappati, recuperati in giro per la città e fatti rivivere in collage di grande effetto. I collage prendono la forma di ritratti di gente comune, che Hassan incontra in giro per Johannesburg o nel corso dei suoi viaggi all’estero. L’artista riesce a rendere monumentali queste persone senza tuttavia nascondere la loro ordinarietà. La sua serie più recente di assemblaggi di carta, Everyday People, rivela ritratti la cui presenza è palpabile: presentati senza l’ingombro di cornici, non hanno delimitazioni ed è come se si slanciassero dalle pareti della galleria cui sono appesi per andare incontro al visitatore. I bordi, grezzi e irregolari, rivelano il processo creativo, che consiste nell’unire pezzi di carta per ottenere una certa tridimensionalità su una superficie piatta. La loro natura a strati dimostra l’estetica dell’accumulo di Hassan, che gli permette di infondere nuova vita a scarti urbani e materiali riadattati.
L’estetica appropriativa di Hassan si trova anche nelle sue opere di altri formati e media, che comprendono installazioni, video e fotografie. A suo parere, l’accumulo è una sorta di metafora della memoria sociale indelebile insita nelle proprietà materiali tramandate da una generazione all’altra, oppure iscritta nei modelli del consumo di massa, come in Passage of Time (2014). Per questa installazione utilizza vecchi impianti stereo, casse acustiche e copertine di album vintage di musica nera americana dalla fine degli anni cinquanta agli anni sessanta. La musica e le custodie dei dischi agiscono da vettori della memoria e ricordano lo storico Movimento afroamericano per i diritti civili (1954- 1968), che ha dato speranza all’immaginario socio-politico dei cittadini neri del Sudafrica sotto l’apartheid.
In Empire Medley, la nuova opera presentata alla Biennale di Venezia, Hassan istituisce un dialogo fra le sue creazioni di carta e una composizione jazz per pianoforte, suonata a brevi intervalli regolari su un vecchio pianoforte bianco verticale programmato, contrapposto a un pianoforte nero, che rimane in silenzio. In tal modo Hassan comprime spazio e tempo osservando come il passato implichi tuttora il presente.

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  • Titolo: Empire Medley
  • Creatore: Kay Hassan
  • Data di creazione: 2015
  • Diritti: Courtesy l'artista e Jack Shainman Gallery, New York, Foto di Alessandra Chemollo; Courtesy: la Biennale di Venezia, arrangiamenti per pianoforte di John White, eseguito dal pianista e improvvisatore Nduduzo Makhathini, con il supporto di Ford Foundation e Institut français/Programme Afrique et Caraïbes en créations
  • Materiale: due stampe su piastra di alluminio, due pianoforti, partitura (16’)
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