Ettore Guatelli nato a Collecchio il 18 aprile 1921. Maestro elementare, collezionista di cose e di storie, etnografo, museografo visionario che connette racconti e oggetti, che interloquisce con poeti e professori, fotografi e grafici, artigiani, contadini e rottamai.
Ettore, figlio di mezzadri a Ozzano Taro in provincia di Parma, dove è situato il complesso rurale che custodisce la raccolta, conobbe Attilio Bertolucci, che divenne la principale figura di riferimento nella sua formazione. Guatelli scriveva a macchina i testi che Bertolucci gli dettava e in cambio il poeta lo preparava all’esame di licenza magistrale. Frequentatore dei magazzini dei raccoglitori dell’Appennino, inizialmente solo per curiosare, in seguito per salvare dalla distruzione i mobili, le cose e gli attrezzi provenienti dalle case contadine e dai laboratori degli artigiani. Ne raccoglierà più di 60.000. Nel 2003, a tre anni dalla sua scomparsa, nascerà una Fondazione che porterà il suo nome e che oggi gestisce il museo e promuove la valorizzazione della sua eredità culturale.