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Exquisite Cacophony

Sonia Boyce2015

la Biennale di Venezia - Biennale Arte 2015

la Biennale di Venezia - Biennale Arte 2015
Venezia, Italia

Sonia Boyce
Nata a Londra, UK, nel 1962.
Vive e lavora a Londra.

Influenzata dal movimento femminista dei primi anni sessanta, oltre che dall’arte concettuale, Sonia Boyce ha sviluppato uno stile grafico figurativo e iconografico divenuto il fulcro del British Black Arts Movement degli anni ottanta. Le sue prime opere, a gessetto, carboncino, pastello e acquerello su carta descrivono razza, genere e religione come una congerie di significanti ideologici che ornano e circondano le singole persone. In Missionary Position II (1985), per esempio, ciascun elemento dai colori vivaci – il copricapo della donna, la mano, la tappezzeria e una lampada da tavolo – è collocato con cura per comunicare la lotta fra l’accettazione delle ideologie dominanti della società inglese e la resistenza a queste. Boyce ha detto esplicitamente di aver usato se stessa come modella per questi primi disegni, in modo da riflettere i propri conflitti interiori di donna, nera e artista, cresciuta in Gran Bretagna con un’educazione cristiana.
Negli anni novanta, Boyce è passata da questa forma di autoritratto verso un impegno più diretto nei confronti dei codici sociali, ampliando inoltre i suoi mezzi espressivi. Si è interessata al modo in cui il significato viene costruito a livello collettivo e spontaneo attraverso performance interattive. Ha cominciato a documentare e studiare gli scambi effimeri fra persone mediante video e fotografie nel suo studio, poi e passata a installazioni di più grande dimensione nelle gallerie, avvalendosi di materiali come tappezzerie realizzate a mano e animazioni, per esplorare le comunicazioni “all’impronta” fra i visitatori delle sue opere. Queste installazioni hanno costituito la base di eventi improvvisati, che diffondono l’identità dell’artista e sottolineano il potere della performance intersoggettiva. Nel corso della postproduzione, tuttavia, quando Boyce crea la documentazione per l’archivio di un determinato evento, riafferma il proprio ruolo di autore.
La videoinstallazione di Boyce Exquisite Cacophony, per la Biennale di Venezia, documenta una performance multivocale dal vivo. Radicata negli idiomi modernisti dello scat jazz e del rumore dadaista, e come omaggio alla musica in quanto mezzo di resistenza politica, la performance è discordante e assurda, e mescola frammenti di suoni, sillabe, schemi e motivi ripetuti. Il jazz deriva dai canti dei braccianti e dalle canzoni degli schiavi afroamericani, con ritmi che mescolano ragtime e bande di ottoni, mentre il rumore dadaista era una risposta psicologica ai traumi della prima guerra mondiale. Entrambi gli idiomi si distaccano da ragione e logica, in quanto pilastri dei regimi politici dominanti, e insistono sull’improvvisazione vocale come mezzo strategico di autonomia e resistenza. Per Exquisite Cacophony, Boyce riunisce tre vocalist che sovrappongono ritmi jazz e rumore dadaista a musica gospel, hip-hop, indie rock, dub-reggae, disco, folk e musica indostana. Una mescolanza di suoni che si propaga per tutta la laguna di Venezia.

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  • Titolo: Exquisite Cacophony
  • Creatore: Sonia Boyce
  • Data di creazione: 2015
  • Diritti: Courtesy l'artista, Foto di Alessandra Chemollo; Courtesy: la Biennale di Venezia, con il supporto di British Council; Middlesex University; University of the Arts, Londra; The Eileen Harris Norton Foundation; the Victoria and Albert Museum
  • Materiale: video HD a canale singolo, colore, suono (35')
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