Questo autoritratto di Pippo Rizzo, pittore siciliano di Corleone, costituisce una precoce testimonianza dell’adesione dell’artista al movimento futurista italiano di Filippo Tommaso Marinetti. Le scomposizioni dei piani e delle luci, e l'individuazione di linee-forza, rimandano direttamente alla pittura di Giacomo Balla degli anni Dieci, che Rizzo aveva conosciuto a Roma; mentre il luminismo dei piani e la cromia, l'accensione dei rossi e gialli su colori scuri, costituiscono forse un omaggio alla pittura di Umberto Boccioni, scomparso prematuramente nel 1916.