«Vedo nel vetro un valore aggiunto, non lo intendo come una materia fine a se stessa, ma come un mezzo che permette di valorizzare e trasformare anche altri materiali ed altre forme.» (PELLEGRINI, 2010, p. 4) Angelo Rinaldi elegge il vetro come peculiare materiale scultoreo dagli inizi della propria carriera artistica per le sue caratteristiche: duro eppur fragile, mantiene il fascino di quella magia millenaria che tramuta un pugno di sabbia in una sostanza di pura trasparenza. La produzione dell’artista attraversa una fase astratta e sperimentale in cui raffina la propria arte vetraria, per sviluppare poi un personale linguaggio poetico fatto di dettagli figurativi. Il disco di cristallo istoriato qui esposto riporta misteriose incisioni, arcaici elementi grafici e figure umane stilizzate, come in un’indecifrata scrittura
di luoghi e tempi ancora da svelare. Testo di Cristina Antonia Calamaro Di vetro e nel vetro. Opere di Angelo Rinaldi (1960-2010), a cura di F. Pellegrini, Catalogo della mostra, (Padova, 3 dicembre 2010 - 30 gennaio 2011), Padova 2010.