È molto evidente la componente caravaggesca di questo dipinto, il cui autore resta tuttora privo di identità anagrafica. La figura di Cristo che viene legato al tronco di colonna per la flagellazione dal carnefice posto a sinistra, mentre l'altro sgherro, sulla destra, dà avvio al supplizio con il fascio di verghe, è colta da una luce radente che mette in evidenza la robusta muscolatura contro lo sfondo scuro, con esibito approccio naturalista, dagli effetti quasi iperrealistici, in omaggio all'incisiva verità della luce caravaggesca. Può essere proposta una datazione tra il 1615 e il 1625.
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