Giovanni Segantini descrisse il dipinto in una lettera dell'11 ottobre 1896 scritta a Domenico Tumiati. L'opera è la rappresentazione dell'amore spensierato della femmina e riflessivo del maschio. L'abbraccio rappresenta l'impulso della giovinezza e della primavera. I loro vestiti bianchi rappresentano anche la purezza. I rododendri in fiore rappresentano l'amore eterno mentre gli "zembri", (pino cembro, Cembri) rappresentano la speranza eterna. All'interno di un paesaggio naturale, due amanti camminano abbracciati. A sinistra, un angelo con ampie ali bianche e piumate è seduto accanto alla fonte della vita. La coppia avanza sulla strada battuta, verso la fonte, al centro del dipinto. I due sono abbracciati e vestiti con grandi tuniche bianche agitate dal vento. I loro corpi, in basso, sono nudi e le loro espressioni spensierate e serene. Il ragazzo dai capelli scuri inclina il viso verso la ragazza dai capelli rossi.
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