Specchio in argento composto da due valve circolari, l’una costituente il coperchio e l’altra la superficie riflettente, congiunte da una cerniera in cui si innesta una maniglia a sezione poligonale. Il coperchio, decorato su entrambi i lati, è costituito da due lamine saldate insieme. La decorazione esterna, ottenuta a sbalzo con rifiniture a cesello e dorature a caldo, presenta una figura femminile seminuda, probabilmente una Musa o Afrodite, seduta su una roccia presso una stele impreziosita da una fascia trasversale a motivi vegetali. La fanciulla è rappresentata di tre quarti e regge nella mano sinistra una maschera teatrale. Intorno a lei tre Eròti, uno solo dei quali, intento a suonare una siringa a quindici canne, si conserva interamente. Un secondo amorino, nella parte alta del campo, è forse identificabile come suonatore di doppio flauto, nell’atto di battere il tempo con il piede sinistro sollevato. Del terzo Eròte alle spalle della figura femminile rimane solo la testa. Nello spazio tra le figure è inserito un riempitivo a fiori e foglie incisi. L’interno del coperchio è decorato da tre fasce concentriche con motivi geometrici e vegetali dorati, mentre il centro è occupato da una rosetta a otto petali. Il retro del manufatto reca un semplice motivo a cerchi concentrici.