La scena si inserisce in un ampio e dettagliato paesaggio chiuso nel fondo dell'orizzonte da una quinta di un tipico paese svizzero con case a spioventi vertiginosi e campanili a guglia appuntita disteso in un ordine frontale con le abitazioni dalle festose e varie colorazioni, che offre il senso di un mondo pacificato, sereno e senza particolari drammi. Questa impostazione iconografica amplia così l'intero campo visivo del quadro che si stende in una spazialità in qualche modo infinita, per cui anche l'immagine appartata della piccola volpe in fuga sembra diventare un particolare marginale. Il tutto ovviamente accentuando la poeticità di questa opera. Tutta l'opera è giocata su piani paralleli che tendono a suggerire la "lontananza" fino al sentiero sul quale si muove accorta la volpe il cui corpo è in leggera diagonale, spezzando, seppur senza urti o contrasti, l'ordine generale della inquadratura. Non c'è dramma, ma piuttosto la ricerca della segretezza, della sorpresa, del desiderio ancora sospeso di portare a termine un colpo ben riuscito, di raggiungere la sicurezza della propria tana, nella più totale solitudine, nel silenzio dell'ora per cui neppure si può sospettare quanto stia avvenendo, avvalorando la fama della volpe come animale astuto e furtivo.
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