Oscar Murillo
Nato a La Paila, Colombia, nel 1986.
Vive e lavora a Londra, UK.
Nato in una famiglia di operai, l’artista colombiano Oscar Murillo indaga i concetti di lavoro nei diversi contesti culturali. La dimensione performativa della sua pratica artistica si può cogliere nei suoi dipinti, eseguiti su tele di fattura grezza che si trovavano nello studio dell’artista da molto tempo. La sporcizia e la polvere accumulate costituiscono un indice del processo di creazione: le opere emergono gradualmente come depositi del tempo e del lavoro di Murillo. Non nutrendo quasi alcun interesse per le idee formali della pittura, l’artista concepisce il suo metodo come un processo di “lavorare-per-lavorare” – un termine che riflette la trasformazione del lavoro manuale in prodotti, così come l’inclinazione quasi ossessiva dell’artista per il lavoro. L’intensa pratica di studio di Murillo coesiste con i suoi progetti incentrati sul luogo, che cercano spesso di destabilizzare il significato sociale attribuito da una data cultura al lavoro fisico. Frequencies (2013-), il suo progetto tuttora in corso è una collaborazione fra l’artista, membri della sua famiglia e la sociologa Clara Dublanc. Il gruppo affigge temporaneamente tele ai banchi di scuola di giovani studenti di diverse zone del mondo – tra cui la Colombia, Israele e l’Etiopia – per registrare le loro attività quotidiane. I tavoli su cui le opere sono presentate, nell’ambito della mostra, rievocano l’ambiente dell’aula scolastica, incoraggiando uno studio attento dei processi critici e creativi di apprendimento degli studenti.
Le tele che Murillo ha appeso sulla facciata del Padiglione Centrale dei Giardini simboleggiano l’eterogeneità delle sue tecniche di produzione di segni e dei suoi gesti pittorici. (La presentazione del certificato di assunzione del 1982 di suo padre, incorniciato e fuso in rame accanto all’installazione, è un ammiccamento significativo). Sovvertendo la maestosità della facciata neoclassica, le tele di Murillo invitano all’ispezione da una prospettiva in cui l’edificio scompare alla vista.