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Stele funeraria di Mavarta

autore sconosciuto

Musei Civici di Reggio Emilia

Musei Civici di Reggio Emilia
Reggio Emilia, Italia

La lastra venne rinvenuta nel 1881 da Gaetano Chierici, durante uno scavo a S. Ilario d'Enza, lungo la via Emilia. Insieme ad un altro frammento di lastra romana, era stata riutilizzata come copertura di una tomba a cassa, nella quale erano deposti due individui accompagnati da un piccolo corredo.
L'analisi dei reperti data la sepoltura alla fine del VI-inizi del VII sec. d.C.; il nome di Boetio potrebbe riferirsi a due consoli, in carica rispettivamente nell'anno 487 o nel 510 d.C.
L’iscrizione recita: “M(emoriae) b(onae) / In hoc loco / requiescet / in pace fidelis / Mavarta que vix/it annus XXVI rec/essit in pace fidelis / sub die kalendas Iulias / Boetio consule” (“Alla buona memoria. In questo luogo riposa in pace Mavarta, che visse ventisei anni, scomparve nella pace, prima delle Calende di luglio, durante il consolato di Boezio”).

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  • Titolo: Stele funeraria di Mavarta
  • Creatore: autore sconosciuto
  • Sede: Musei Civici di Reggio Emilia
  • Periodo: VI secolo
  • Fotografo: Carlo Vannini
  • Data del ritrovamento: 1880
  • Bibliografia: ILCV, 1359; CIL XI, 1019; I. Baldini Lippolis, L'eta tardoantica, in A. Calzona (a cura di), Matilde e il tesoro dei Canossa, tra castelli, monasteri e citta. Catalogo della Mostra (Reggio Emilia - Canossa, 2008-2009), Milano 2008.; C. A. Mastrelli, Commento linguistico e storico culturale, in M. Degani, Il Tesoro romano barbarico di Reggio Emilia. Firenze 1959. G. Chierici, in Notizie degli Scavi di Antichità, 1881
  • Provenienza: S. Ilario d'Enza (Regio Emilia)
  • Tipo: reperto archeologico
  • Materiale: Marmo
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