La lastra venne rinvenuta nel 1881 da Gaetano Chierici, durante uno scavo a S. Ilario d'Enza, lungo la via Emilia. Insieme ad un altro frammento di lastra romana, era stata riutilizzata come copertura di una tomba a cassa, nella quale erano deposti due individui accompagnati da un piccolo corredo.
L'analisi dei reperti data la sepoltura alla fine del VI-inizi del VII sec. d.C.; il nome di Boetio potrebbe riferirsi a due consoli, in carica rispettivamente nell'anno 487 o nel 510 d.C.
L’iscrizione recita: “M(emoriae) b(onae) / In hoc loco / requiescet / in pace fidelis / Mavarta que vix/it annus XXVI rec/essit in pace fidelis / sub die kalendas Iulias / Boetio consule” (“Alla buona memoria. In questo luogo riposa in pace Mavarta, che visse ventisei anni, scomparve nella pace, prima delle Calende di luglio, durante il consolato di Boezio”).