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Galleria La Strozzina, Oggetto 3

Carla Lonzidicembre 1956 - giugno 1957

La Galleria Nazionale

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Roma, Italia

Inviti e depliant di mostre collettive e personali tra cui Barbaro, Berlinguer, Berti, Caponi, Chiaromonte, Davico, Flarer, Galvano, Hollesch, Loffredo, Paola Mazzetti Krampen, Pistelli, Raphael Mafai, Saroni, Viviani e sull'arte grafica contemporanea negli Stati Uniti tenutesi alla Galleria La Strozzina di Firenze.

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  • Titolo: Galleria La Strozzina, Oggetto 3
  • Creatore: Lonzi Carla
  • Data di creazione: dicembre 1956 - giugno 1957
  • Trascrizione:
    SERGIO SARONI FIRENZE LA STROZZINA DICEMBRE 1956 - GENNAIO 1957 Chi è attento ai fatti vivi della giovane pittura italiana avrà certa- mente piacere d'incontrarsi con alcuni dipinti, tutti vivissimi, di Sergio Saroni: un giovane che in questi ultimi anni si è fatto avanti nella schiera dell'ultima generazione (cosi sollecitata da tanti avanguardismi) per una sua posizione singolare e contemporaneamente rischiosa pro- prio perchè al di là di formule e programmi. Infatti, che i colori e i segni che ricoprono le superfici di tanti dipinti di giovani artisti si inquietino, si contorcano, fremano nella tomba degli avanguardismi astratti e concreti, neorealisti e neonatu- ralisti, è tutt'al più indice di estro o di buona volontà. Non certo di una presa di contatto diretta con la vità, la verità, la poesia. intesi Un giovane come il torinese Saroni, ha appunto rinunciato ad una pittura cosidetta d'avanguardia per ben altre ambizioni. A Saroni importa scoprire e non riscoprire la possibilità di raffigurare l'immagine di un uomo o di un paesaggio senza far violenza ai ter- mini medesimi del linguaggio figurativo - colore, disegno come testimonianza poetica diretta dell'esistenza. Perchè è far violenza a questi termini ogni aprioristica definizione dell'immagine che lo vediamo ogni giorno porta inevitabilmente ai risultati di un imbal- samato arcaismo. Oggi l'immagine, per tradursi sulla tela, ha bisogno di essere libera da ogni sostegno formale e decorativo; questa libertà comporta problemi che vanno assai oltre quelli del gusto per le forme, della buona pittura. Per questo, forse, i dipinti che Saroni espone soprattutto la Donna che appartiene all'ultimissima produzione po- tranno apparire non definitivamente assestati da un punto di vista formale, ma affrettare o peggio concludere questo assestamento è un problema che il pittore, giustamente, nemmeno si pone. Del resto il ribollente linguaggio poetico compresso in questi suoi quadri pare ripromettersi parecchie rivincite su chi, nella fretta di un giudizio critico, volesse includerlo nel clima preordinato di un movi- mento. Perchè, sia ben chiaro, le timide atmosfere postimpressioniste o gli starnuti che infrangono maleducatamente il ricordo delle silen- ziosissime atmosfere morandiane recentemente ricomparse, ingigantite e tradite, nella problematica neonaturalista di molti giovani pittori italiani, non hanno con questi quadri nulla da spartire. L'aria elettrizzante, sovraccarica, che circola tra le immagini di- pinte da questo giovane torinese ha ben altre origini che il tentativo di risuscitare un rapporto con la natura che la pittura aveva intratte- nuto il secolo scorso. E' un'aria che porta notizia di un'avventura di forza e di violenza come l'hanno saputa agitare, da alcuni anni a To. rino, pittori come Spazzapane Moreni, stringendo alleanze interna- zionali con una corrente pittorica non-formale che è pur sempre quella che ha operato ed opera più vicino al cuore della grande pittura moderna. LUCIANO PISTOI
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  • Note: Su alcuni inviti sono presenti annotazioni manoscritte di Carla Lonzi.
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