I satiri sono figure mitologiche. Hanno il corpo umano a cui si uniscono elementi animaleschi come orecchie, coda, zampe e talvolta corna caprine.
Queste mensole ne riproducono la forma e sono ancora ben modellate e ben colorite. A metà Ottocento rappresentano oggetti di un certo successo commerciale. Questi sono forse da assegnarsi alla mano di Luigi Rubbiani, terzogenito di Giovanni Maria Rubbiani, proprietario dal 1854 delle due fabbriche di ceramica al tempo presenti a Sassuolo.
Luigi, diplomato con menzione in plastica e scultura all’Accademia Atestina di Belle Arti di Modena, produce vari manufatti ispirati al gusto eclettico e storicista tipici di questa fase di transizione dell’Italia Unita e molto apprezzati e richiesti dalla moda e dal mercato. Richiamano le fastose ceramiche rinascimentali che tanto successo e fama hanno dato alla Majolica italiana.
Luigi muore prematuramente e lascia una numerosa famiglia, adottata poi dallo zio don Antonio. L’attività passa al correggese Domenico Bagnoli che assume la direzione della Fabbrica Vecchia.