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Galleria Spinetti, Oggetto 48

Carla Lonzidicembre 1956 - dicembre 1957

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Inviti e depliant illustrativi delle mostre personali di Caligiani, De Felice, Guarnieri, Franchetti, Generali, Rossi, Ghiglia, Pagliazzi, Santini Lucchesi, Priori, Anselmi, Borgianni, Grai, Bigiarini, Ilardi, Bertini tenutesi alla Galleria Spinetti di Firenze.
Presenti inoltre la foto in b/n del dipinto di Caligiani, Il Sacro Cuore - Parigi, 1953 e l'opuscolo Alberto Caligiani. Cenni biografici, Pistoia : tip. Pacinotti, [1956] con firma autografa di Caligiani.

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  • Title: Galleria Spinetti, Oggetto 48
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: dicembre 1956 - dicembre 1957
  • Transcript:
    tinte un po' scure, ma tra queste masse tetre e solenni, trovi sempre una, due, tre case, una attaccata all'altra, quasi si sostenessero, pallide e luminose, nelle quali converge tutta l'impostazione, tutto l'insieme dell'opera, come su un espressivo volto umano.... ANGELINI - «Lavoro di Genova < ...si ritrova nella pittura attuale del Caligiani quello intatto equilibrio. quella salda fusione tra doti intrinseche, ed estrinseche: cioè forma e colore. qualità e contenuto, oggetto e soggetto, pittoresco e poetico: quella serenità composita cui tengono ormai le aspirazioni confuse dei molti. Non fidandosi della propria sensibilità che per certe raffinatezze di colori, Caligiani non cade mai nella illustrazione: la sua tela è ormai fuori dell'episodio, sfocia sempre in una vasta comprensione del mondo naturale, non costringe l'oggetto ad incrudelire nel racconto. Cerca di costruire traverso le caratteristiche di esso, di definirle; in breve di accertare la responsabilità, il costume del vero nei riguardi del soggetto. Cosicchè essi arrivano a conclusioni espressive tanto chiare quanto insospettate. ...Se tutto nella pittura di Caligiani è ristretto ad una consueta inter- pretazione del mondo, ad un sano realismo, esso trascina a più di una con- siderazione che trova giustificate posizioni in quella poesia che vigila tuttavia e rende astratte, soltanto architettoniche le visioni del Nostro. Invece pittura maschia questa ultima che potrebbe essere portata come un esempio di rea- zione al neo-impressionismo montato e foraneo che, soltanto pittura e rimasto tale, vela sotto franchezze di tecnicismi la femminea impotenza creativa dei più. Nei ritratti questo modo sottinteso di esprimersi è dal Caligiani raggiunto con vena aperta, in modo vivo, per le accentuazioni realistiche cui porta la figura medesima. Nei paesi dove il riferimento a basi non oculari, più vasto ed emotivo, prende meno aspetto di narrazione. Ma è nella misura che si dichiara il contenuto valoroso dell'opera d'arte. Queste creazioni hanno preso del vero gli sviluppi imprevedibili. La parlata aspra e dolce di Toscana vive in queste tele tra Prato e Pistoia, come in una realtà di terre umide e fertili, nel verde dei paesi, quando l'allegra stagione porta il sapore come di frutti e maggio si fa conoscere dal carnato, dicembre dall'aria frizzante. Quando si tratti degli uomini essi in arte come in natura prendono il colore cupo del tempo e dell'ambiente dove vivono: figure defi. nitive, fissate per sempre nei ritratti campagnoli, dalla rapida compattezza, giuocati dal chiaroscuro preso dal fondo alla superficie, per cui conta l'essen- ziale, esprimono le chiare idee pittoriche del Caligiani. Esse denunciano una considerazione schietta ed umana del mondo, dinanzi alla quale si può credere ad una rappresentazione. E' invece questo tutto il lato generoso della pittura del Caligiani, risolto nelle figure, che ha già rinunciato qualsiasi ermetismo e vuole essere soltanto cordiale, spontanea, affettuosa interpretazione di sen- timenti. Misura e quindi la qualità di prudenza delle condizioni cui il Caligiani non ha voluto rinunciate, in una tale ricchezza di mezzi che, a distribuzione. 12 potrebbe da sola, recare soddisfazione. Ma qui non ci si ferma all'estetica, ci si vuol rendere umana ragione di tutto. Il che è a dire intelligente manifestazione di un ingegno che, tutto to- scano ed italiano, tratto da natura a realizzare spontaneamente (rivedere gli innumerevoli acuti disegni) non può fare a meno di aumentare il valore della propria arte accrescendone e allargandone le facoltà e le prospettive, per fruttare a se stessa in modo definitivo. GIORGIO CASINI Caligiani è un uomo semplice e rude, ha la maliziosa furberia del cam- pagnolo toscano e il piglio polemico del rodomonte provinciale, ma il suo cuore è malinconico e di codesta malinconia ne risentono tutti i suoi paesaggi. La prima impressione è di un'accorata solitudine di fronte alle cose. Una luce filtrata di un sole che non cancella i colori, ma li esalta e li cesella tocco per tocco, fa si che la terra, le cose e le piante, sembrino di rugiada. Caligiani è un istintivo ragionante; non sa fare fortuna sua della rettorica, ne i suoi sogni sono stati mai turbati da pedanterie letterarie. Egli dipinge il vero; lo dipinge con ansia febbrile avendolo sentito, vissuto e sofferto. Giorgio SETTALA. « Il Tirreno » « Alberto Caligiani torna a presentarsi a Milano dopo molti anni di assenza. Il nostro artista toscano documenta uno sviluppo che molto lo di- stanzia dagli anni passati. Il suo mondo rimane, come una volta, chiuso nel- l'orbita della pittura pura, nel gusto del mestiere, nell'emozione tecnica del rappresentare. Ma ora il Caligiani ha trasformato questo indirizzo verso quelle tradizioni che mirano alla semplicità di mezzi, alla elementarietà della rap- presentazione, infine ad una modestia che talora riesce persino commovente. Anche in questo conseguente sviluppo egli ha perduto i suoi caratteri moderni: sia nelle belle figure in chiaro «Dopo il bagno », « Maternità sia nei quadri di toni forti e profondamente segnati a Madre dell'eroe caduto », « Sonno an- goscioso , sia nei paesaggi di colori bassi ed espressivi « Tramonto a Pere tola », «Molino sulla Limentra ». Ma si può dire che specie nelle nature morte, nelle scatole, nelle bottgilie, nei funghi ed in genere negli erbaggi dipinti con una sorprendente semplicità, nei fondi di una modestia neutra e totale, il Caligiani abbia raggiunto quella spontaneità che somiglia molto alla più vera ed umile arte popolare. E questo è un grande pregio. Vincenzo COSTANTINI - L'Ambrosiano » 1936 «Tutti gli artisti, quando fanno dell'arte, è come se ricamassero in bianco sul fondo della loro anima. Così nelle opere di Caligiani voi vedete i colori più strani e belli affiorare da un fondo misterioso, quasi da un nero fondo magico, galleggiando sui primi piani dei quadri: cosi le pantofole rosse, il pettine e la spazzola, lo specchio e la bottiglia e il cuore sanguinante della 13
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  • Notes: Su alcuni inviti sono presenti annotazioni autografe di Carla Lonzi.
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