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Gallizio Pinot, Oggetto 121

Carla Lonzi07 agosto 1960 - [1964]

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Testi di Carla Lonzi, dattiloscritti, manoscritti e pubblicati in fotocopia; cartoline (sono spesso collettive: tra i firmatari figurano Luciano [Pistoi], Jorn, Anna [Piva], Marisa Volpi, Sandberg, Merz); tra le lettere segnaliamo quelle di Augusta Rivabella, moglie di Gallizio, e di Giorgio, loro figlio (è conservata anche una missiva da Farfa a Giorgio). Presente materiale documentario su Gallizio; oltre ai testi pubblicati figurano i comunicati dell'Internazionale situazionista ed il Manifesto della pittura industriale per un'arte unitaria applicabile; presente nota a firma di Sandberg inserita all'interno del volume La Gibigianna di Pinot Gallizio [cfr. III Sezione: Biblioteca]; fotografie raffiguranti le opere e lo stesso Gallizio.

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  • Title: Gallizio Pinot, Oggetto 121
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: 07 agosto 1960 - [1964]
  • Transcript:
    industriale che si trasform eranno velocemente nei simboli di nuovi zodiaci, di nuovi calendari momentanei. Enerrie nuove raccolte dalle sensibili minoranze che le masse avranno espresso nel lungo letargo, trasformeranno i vostri luridi termitai di cemento armato in lussuosi momenti trasmissibili e scambievol1. li artisti saranno i teddy-boys della vecchia cultura, quello che non avrete distrutto voi lo distruge peranno loro per non ricordare più nulla, poichè la vostra balordage gine è arrivata al punto di aver distrutta l'ultima possibilità di rinascita che avevate: la guerra. Questa fu sempre la vostra risorsa chè la distruzione obblicava al rinnovo, coi la vostra caxi codardia la vostra paura vi è scoppiata fra le mani, vi siete ridotti alle "co= dazioni di lavoro". Siete pli imbattibili fabbricanti della noia. Man piate, riempitevi ma non stabilirete con questo una cultura di fuchi, anzi Parete la fine degli inutili insetti. Il vostro propres= so sterilizzerà le ultime vostre sensibilità e nulla, se non la vostra civilizzazione, vi aiuterà a boccheggiare le ultime particelle di un ossigeno infetto, prolungando la vostra azonia agli escrenenti delle macchine che voi stessi vete sfruttato. I decori nuovi che vanno dal tessuto alle abitazioni, dai mezzi di trasporto al bicchiere, al piatto, ai lampadari, alle città sperimentali, saranno unici, ar= tistici, irripetibili. Non saranno più detti immobili, na mobili e soltanto d'uso, poichè saranno strumenti momentanei di gioia e di gioco; in una parola ritorneremo poveri, po verissimi, ma ricchissini di spirito in un comportamento nuovo. li averi saranno collettivi e con velocità di distruzione, la poesia non agirà più sui sensi che conosciamo X non avrà più architettura, né pittura, né parole, né in= magine, ma sarà senza superficie, senza volume.... X ma su quelli che ancora non conosciamo Siamo vicini alla quarta dimensione, alla poesia pura, alla macia che non ha padrone, ma può solo essere di tutti, siamo prossimi allo sta- to selvar rio con senso moderno, con strumenti moderni, : la terra pro- messa, 11 paradiso, l'eden altro non puo essere che l'aria da respi= rare, mangiare, toccare, penetrare. Purificarsi nell'aria per creare in questi decori impalpabili l'uomo passionale nuovo, libero, che non ha più tempo per ap pa rare tutti i suoi desideri e per crearne dei nuovi. Tutte le ideologie, tutte le religioni seguirono a empre la politica dei desideri, non apparandoli se non nell'al di là, col risultato che orgi la scienza e l'arte si trovano di fronte al muro invalicabile dei perché. Noi vo mliano cancellare per sempre i perché. I prof eti nuovi pià hanno attaccato alla base questo muro infinito dolce della nuova poesia. I'uomo di domani attingerà, quidato da questi pionieri, al nettare indistruttibile che uscirà da esso nutrendosi come le api al miele della fantasia, senza preoccuparsi se la sua morte non sarà altro che un atto di amore per le altre speci che verranno nell'infi= nito labirinto universale di cui egli non è che piccola parte di tutto. Tutto questo nuovo comportamento umano sarà un gioco e l'uomo vivrà tut ta la sua vita per gioco, di nulla preoccupandosi che di emozionarsi plocando coi suoi desi deri, finalmente appagabili. I primi rudimentali strumenti di questa rivoluzione sono, secondo noi, quelli artistici-in: dustriali e devalorizzati, proprio perché sono innanzitutto strumenti di wioia, Ecco perchè nel proporre i nostri minimi risultati, come la pittura industriale, noi ci sentiamo orgogliosamente sicuri che le nostre speranze sono buone, giudicate dall'attuale dilagante entus ig= smo con cui furono accolte. Ta pittura industriale è stato il primo
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  • Notes: Il materiale documentario è stato conservato in una busta - presente nel fascicolo - indirizzata inizialmente dal soggetto produttore a Mila Leva, moglie di Luciano Pistoi (Galleria Notizie di Torino), e poi riutilizzata. Le pubblicazioni Associazione provinciale dottori in scienze agrarie di Cuneo, I convegno di erboristeria. Relazioni, s.n., s.l. [1957]; Pinot Gallizio, La Gibigianna; L'uomo di Alba, Edizioni d'arte fratelli Pozzo, Torino 1960; Carla Lonzi, Renzo Guasco, La Gibigianna di Pinot Gallizio, catalogo della mostra, Torino, Associazione arti figurative Notizie, dal 28 giugno 1960, Notizie, Torino [1960]; 12 dipinti di Gallizio, catalogo della mostra, Torino, Associazione arti figurative Notizie, dal 21 ottobre 1961, Notizie, Torino [1961]; Carla Lonzi, Pinot Gallizio, catalogo della mostra, Firenze, Galleria il Fiore, 18-30 aprile 1962, Il Fiore, Firenze [1962]; Pinot Gallizio e il Laboratorio sperimentale d'Alba del Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista (1955-57) e dell'Internazionale situazionista (1957-60), catalogo della mostra, Torino, Galleria civica d'arte moderna, 28 maggio - 15 luglio 1974, Galleria civica d'arte moderna, Torino [1974] presenti nella III Sezione: Biblioteca sono state rinvenute insieme agli altri materiali di questo fascicolo.
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