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Gallizio Pinot, Oggetto 197

Carla Lonzi07 agosto 1960 - [1964]

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Testi di Carla Lonzi, dattiloscritti, manoscritti e pubblicati in fotocopia; cartoline (sono spesso collettive: tra i firmatari figurano Luciano [Pistoi], Jorn, Anna [Piva], Marisa Volpi, Sandberg, Merz); tra le lettere segnaliamo quelle di Augusta Rivabella, moglie di Gallizio, e di Giorgio, loro figlio (è conservata anche una missiva da Farfa a Giorgio). Presente materiale documentario su Gallizio; oltre ai testi pubblicati figurano i comunicati dell'Internazionale situazionista ed il Manifesto della pittura industriale per un'arte unitaria applicabile; presente nota a firma di Sandberg inserita all'interno del volume La Gibigianna di Pinot Gallizio [cfr. III Sezione: Biblioteca]; fotografie raffiguranti le opere e lo stesso Gallizio.

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  • Title: Gallizio Pinot, Oggetto 197
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: 07 agosto 1960 - [1964]
  • Transcript:
    LETTERA MANOSCRITTA Milano nov 63 sapere Cara Augusta quei quadri di Pinot mi anno fatto un'impressione enorme e a tutta la compagnia.Pinot è uno dei pochi artisti visionariº che ci sono oggi ( quello che avrebbero voluto essere i Cobra che però sono rimasti legati a immagini troppo tradizionali, persino Jorn ): quei grossi esseri ciechi e spumosi sono insieme bruchi, fantasmi e sperma, ma anche materia dolciaria, mousse, panna, zucchero glace. Veramente un'amalgama imprevedibile di cui solo Pinot conosce il segreto. Benador parlava di un erotismo grandioso e, a suo modo, calmo. Qualcuno à detto “l'erotismo di Giove”. Non posso fare a meno di immaginare una parete alla Biennale, ma è meglio non farsi delle idee. Fontana è stato preso d'assalto da tutti noi e cosi Calvesi con il quale per fortuna, o passato a Roma una serata ben riuscita, prima di che era in commissione, e con il quale o parlato di Pinot quanto o voluto. Oltre ai quadri bianchi ce n'erano almeno altri cinque o sei dei nuovi che mi sono piaciuti molto, lo purtroppo, con la questione Tita non ero perfettamente a posto. Finché tutto va bene mi sembra di comportarmi come una madre decente, poi al primo intoppo, mi guardo indietro e mi sembra di aver trascurato tutto un settore della mia vita. Adesso mi sento ri o riequilibrata: il bambino si comporta con notevole fiducia verso il nuovo ambiente in cui si trova a stare senza l'intermediario tranquillizzante dei familiari, e ciò mi fa supporre che, nonostante tutto, gli sono state risparmiate alcune delle paure infantili. Mi viene in mente quanto o lottato con Mario e tutti i possibili pedagoghi che s'incontrano pieni di norme educative,e mi pare che per quanto do importanza alla vita il Tita l'ò sempre avuto presente. Adesso sta bene e da quattro giorni è senza febbre; gli ànno messo in camera un altro bambino con cui gioca. Sono stata a trovarlo senza farmi vedere e nel passare attraverso le corsie con tutti quei bambini isolati nel cosmo come Gagarin, mi sono ancora venuti in mente gli esseri bianchi-neonati di Pinot. Ti abbraccio cara Augusta tua Carla LETTERA DATTILOSCRITTA E MANOSCRITTA Quando si potrà parlare della vita di Gallizio senza timore che ciò possa essere interpretato a scapito della vocazione di pittore, quando, frugando più a fondo nella biografia degli artisti contemporanei ci renderemo conto che la loro riuscita artistica è strettamente in rapporto con la dose di rischio con cui hanno saputo toccare una specie di fondo autentico della loro personalità, attraverso le vicende apparentemente più assurde, tragiche, grottesche o soltanto irritanti, barboni, originali, santoni ( da Bram van Velde alla Nevelson, da Duchamp a Gorky), apparirà chiaro che ciò non è un di più con cui hanno presentato se stessi al mondo, ma il modo inerente allo sviluppo del loro stesso mondo. Poiché ogni libertà sulla carta non vale, nell'ambito della creazione, se non ha la contropartita in una vita libera cono rapporto col che trovi impossibile il gesto più ovvio della convenzione comune e agevole il gesto ritenuto semplicemente irreale. Gallizio è uno dei pochi pittori italiani che possa rivendicare un simile modo di concepire il proprio lavoro, non una rivalsa alle frustrazioni della vita o un gonfiare i polmoni non visti. La pittura di Gallizio ha radici in un vigore autentico, senza esasperazioni nervose, senza velleità: nel suo attacco diretto, nei suoi violenti richiami emotivi, nel suo invito costante a risvegliarsi dal sonnambulismo della noia e dell'infelicità, fa perno su doti di una saggezza lontana, popolare. Tutta l'esperienza dell'archeologo, del botanico, del chimico, dell'uomo di parte del contadino (nel senso di un empirismo magico) riaffiora in immagini che sembrano modellate in una istintività irrefrenabile simbolica della natura stessa. Come per spettatori drogati dal proprio conformismo, Gallizio con la sua pittura accende le grandi luci degli spettacoli popolari, dei Luna Park, elabora ogni sottigliezza ma all'interno di un modo brutale, di rivelazione e non di mediazione intellettuale. Le sue pitture, anche quelle di piccole dimensioni, hanno questo respiro di spettacolo aperto a tutti, colti e sprovveduti, gente alla buona e schifiltosi, che è poi il segno di una grande saggezza, di una misura umana a cui siamo, in fondo, impreparati. La grande perizia tecnica, la tensione estrema, ma anche naturale del segno che si muove nelle più eccitate acrobazie ben certo di poter sempre concludere un perfetto atterraggio, la qualità incandescente del colore, fanno della sua pittura un avvenimento nuovo nella cultura figurativa italiana, qualcosa che rompe con il provincialismo della repliche approssimativamente corrette a quando ci è venuto dall'America e da Parigi, nel che si è esaurito molto dell'entusiasmo per l'art autre scoperta in Italia non molti anni fa l'esperienza di Gallizio, avendo preso direttamente origine in un fatto europeo, il movimento Cobra, ha tenuto questo livello fino in fondo. CARLA LONZI PARTE MANOSCRITTA Caro Pinot, grazie della lettera e delle notizie. Ecco il pezzo breve che o mandato per il catalogo a Firenze. Spero vada bene. Ricordami a Augusta e abbiti tanti affettuosi saluti da noi tutti. Carla Come biografia o mandato quella pubblicata da NOTIZIE per la tua ultima mostra.
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  • Notes: Il materiale documentario è stato conservato in una busta - presente nel fascicolo - indirizzata inizialmente dal soggetto produttore a Mila Leva, moglie di Luciano Pistoi (Galleria Notizie di Torino), e poi riutilizzata. Le pubblicazioni Associazione provinciale dottori in scienze agrarie di Cuneo, I convegno di erboristeria. Relazioni, s.n., s.l. [1957]; Pinot Gallizio, La Gibigianna; L'uomo di Alba, Edizioni d'arte fratelli Pozzo, Torino 1960; Carla Lonzi, Renzo Guasco, La Gibigianna di Pinot Gallizio, catalogo della mostra, Torino, Associazione arti figurative Notizie, dal 28 giugno 1960, Notizie, Torino [1960]; 12 dipinti di Gallizio, catalogo della mostra, Torino, Associazione arti figurative Notizie, dal 21 ottobre 1961, Notizie, Torino [1961]; Carla Lonzi, Pinot Gallizio, catalogo della mostra, Firenze, Galleria il Fiore, 18-30 aprile 1962, Il Fiore, Firenze [1962]; Pinot Gallizio e il Laboratorio sperimentale d'Alba del Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista (1955-57) e dell'Internazionale situazionista (1957-60), catalogo della mostra, Torino, Galleria civica d'arte moderna, 28 maggio - 15 luglio 1974, Galleria civica d'arte moderna, Torino [1974] presenti nella III Sezione: Biblioteca sono state rinvenute insieme agli altri materiali di questo fascicolo.
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