Questa scena di interni fu concepita a Firenze dopo il 1862 ed esposta probabilmente al Salon parigino del 1866. Liardo, noto ai posteri come “pittore garibaldino”, si era arruolato nel maggio 1860 nelle file delle Camicie rosse, affianco ad altri artisti siciliani quali Francesco Lojacono, Vincenzo Ragusa ed Ettore Ximenes. La tela, di dimensioni insolitamente grandi, costituisce il capolavoro di Liardo. Nella composizione e nell’ambientazione è vicina ai dipinti d’interni degli artisti attivi a Firenze, dove ritroviamo anche le ampie gonne di crinolina delle due protagoniste. L’artista infatti frequentò il Caffè Michelangelo e strinse contatti con i Macchiaioli.Accanto alla bara dell'eroe garibaldino piangono due donne che avvicinano le teste in una posa di commovente conforto. L’opera, di grandi ambizioni, dichiara la sua ispirazione risorgimentale anche per la scritta “patria” sulla parete, ed inserisce temi patriottici in quella pittura di genere, così amata da un certo tipo di committenza borghese, presentandosi come un grande dipinto di storia.