Il Giornale agrario toscano, oggi conservato presso il Museo della Fondazione Scienza e Tecnica, faceva parte del patrimonio librario dell'antico Istituto Tecnico Toscano, fondato a Firenze nel 1850 dal granduca Leopoldo II. La rivista nacque nel 1827 per volere di Cosimo Ridolfi, Lapo de' Ricci, Raffaelllo Lambruschini e Giovan Pietro Vieusseux, allo scopo di servire, come si leggeva nella nota introduttiva al primo volume, all'ammodernamento dell'agricoltura toscana attraverso la conoscenza delle innovazioni adottate nel resto d'Europa. Essa si rivolgeva non solo ai proprietari terrieri, ma anche a tutti coloro che lavoravano e coltivavano la terra e rappresentò un utile strumento di lavoro, frutto non solo di “uno studio comune”, ma anche, come ricordava Raffaello Lambruschini, di “[…] frequenti e dolci colloquj col Vieusseux, col Ricci, col Capponi; erano gite per la Toscana in cerca di fatti ignorati da dover essere proposti ad imitazione o corretti; era un frequente ritrovo di quattro amici, che dalle cose agresti salivano spesso alle politiche, alle economiche, alle morali" (Raffaello Lambruschini, Elogio del presidente marchese Cosimo Ridolfi letto alla R. Accademia dei Georgofili dal nuovo presidente, Firenze, M. Cellini, 1866, p. 15).