Giulio Natta consegue nel 1927 la libera docenza in Chimica generale. Nel 1932 è a Friburgo e qui nasce il suo interesse per le sostanze macromolecolari. Tornato in Italia, comincia a lavorare sulla diffrazione di elettroni occupandosi di sostanze polimeriche ricevute dal professor Staudinger, fondatore della chimica dei polimeri. Il lavoro di ricerca di Natta si concentra sullo studio degli alti polimeri. La comunità scientifica conferisce a Giulio Natta il Nobel per la chimica nel 1963 grazie alla sua straordinaria invenzione, il polipropilene isotattico. Le ricadute sociali di questa scoperta sono state molteplici in ogni settore e hanno portato alla produzione industriale di un materiale insostituibile.