In via Carlo Poma al numero civico 18 si apre la casa che Giulio Romano scelse come abitazione e che ristrutturò da edifici preesistenti, creando una facciata che, seppur rimaneggiata nel diciannovesimo secolo, si impone come lascito finale del suo genio. La complessità del disegno rivela pur nel suo apparente rigore la fantasia dell’artefice. Elemento fondamentale è il bugnato che ricopre tutta la superficie, la quale viene ritmata al primo piano da finestre ad edicola delimitate da archi. Sulla porta d’ingresso da notare il timpano incompleto che viene creato a partire dalla cornice che al centro si spezza.