Il suo corpo affusolato, spinto dalla potente pinna caudale a forma di mezzaluna e rinforzata da ampie carene laterali, è particolarmente adattato per sostenere un nuoto veloce, anche per giorni interi.
Eccezionali capacità di movimento sono particolarmente importanti per un grande predatore, ma negli squali si relazionano anche alla necessità di muoversi costantemente per garantire alle branchie, ben visibili nell’esemplare esposto, il flusso d’acqua necessario alla respirazione.
Lo squalo bianco ama le acque temperato-fredde e un tempo era frequente anche nell’Alto Adriatico, dove oggi si rileva solo una presenza occasionale. Il soggetto esposto è un maschio di 3,75 metri di lunghezza, rinvenuto nel Golfo di Trieste nel 1902.