DR. ARCH. MARTA
LONZI - 00196 ROMA - PLE DELLE BELLE ARTI, 3 - TE. 3801829 - 3802971
Fare parte, come nel mio caso, di questi ultimi è fonte di grande
disagio oltre che di preoccupazione perchè sono profondamente
consapevole delle responsabilità di una prassi progettuale che nei
migliori dei casi (da Wright a Le Corbusier...) è convinta sia
l'umanità a non essere all'altezza delle loro proposizioni, quando è
esattamente il contrario.
In un seminario che ho tenuto all'Università di Berlino ho potuto
constatare di persona questo equivoco con dei giovani studenti e il
risultato è stato interessante e rivelatore.
Nella rubrica potrebbero essere previsti anche degli incontri con
studenti , italiani e stranieri, ai quali potrebbero essere rivolte
delle domande molto utili.Già nel '74 abbandonai come assistente
l'università di Roma per polemica nei confronti di un insegnamento che
spesso è un abuso di potere.
L'architetto è un personaggio strano che ha le aspirazioni di un
artista ma l'animo ( ea volte anche il curriculum ) di un politico.
Questa rubrica sarebbe un sasso nello stagno perchè rompererebbe
un'omertà che si è consolidata tra i vari centri di potere ( cattedre,
concorsi, riviste, incarichi amministrativi...) al punto che non esiste
più un dibattito ,un confronto di coscienze ma ognuno è preso dal
proprio interesse, dal proprio oggetto da proteggere.
Forse sono cose risapute in linea generale , ma dirle, e dirle in modo
circostanziato e da parte di un'addetta ai lavori che ha sempre
combattuto questo stato di cose (e non salta sul carro al momento
opportuno contribuirebbe a togliere quella parvenza di cultura a
operazioni che non sono tali e potrebbe aiutare a modificare un
sistema che seleziona i peggiori..Sa che in Francia i giovani
architetti chiedono che siano eliminati i concorsi di
architettura
(sono 2000 circa all'anno, contro i 30-40 in Italia ) perchè non
vincono i progetti migliori?Mentre in Italia è il contrario:i giovani
e gli architetti in genere chiedono che gli incarichi vengano affidati
tramite concorsi. Il che è giusto purchè le commissioni funzionino, e il
confronto sia seguito anche da una opinione pubblica informata e resa
più consapevole. Cioè che ci sia trasparenza e dibattito. Allora sì che
si potrebbe parlare di "rinascita culturale". Un piccolo esempio:il
Comune di Roma in una delibera consiliare , esattamente del 24.07.92 ha