AFK è un artista residente a Bergen i cui lavori a base di stencil monocromatici sono spesso legati ad accenni politici. Negli ultimi anni si è affermato come uno tra i più influenti street artist della Norvegia, grazie ai suoi lavori che sono diventati tra i più eccezionali esempi d’arte che la sua nazione ha da offrire. Per la su partecipazione al festival di Outdoor, AFK ha preso come punto di partenza della sua installazione, la crisi globale dell’immigrazione andando a toccare la psicologia, la biologia, gli accordi attuali e le statistiche, riflettendo inoltre sulle cause di questa crisi attuale. Dice l’artista: “Nonostante tutte le informazioni con le quali veniamo nutriti, che ci indicano come la politica, la religione e le differenze razziali siano le cause di tutta questa instabilità, possiamo continuare a ignorare cosa c’è al cuore del problema? A dispetto di tutte le ragioni che noi possiamo assumere come cause, c’è un fattore costante che unifica la maggior parte della violenza nel nostro modo… l’uomo. Non è una novità certo, ma comunque noi continuiamo a enfatizzare e raggruppare i responsabili in base alle loro affiliazioni piuttosto che al genere”. I due murales di AFK per il festival di Outdoor, intitolati “ Hard Wire” e “The Climb- Struggle to connect”, invitano lo spettatore a meditare su questi antichi residui di atteggiamenti aggressivi e le loro manifestazioni nella vita quotidiana.