Il bronzo, opera giovanile del maestro, probabilmente è da porre in relazione ad altre teste di popolano, di intensa espressione, realizzate da Gemito nello studio del Mojariello a Capodimonte, dove si trasferì all’inizio degli anni Settanta. L’artista ha sapientemente sfruttato le irregolarità della fusione per ottenere superfici vibranti e frastagliate al contatto con la luce.