Gottardo Ortelli (1938-2003) si diploma all'Accademia di Brera, dove lavora prima come assistente e poi (1974) come titolare della cattedra di pittura. I primi anni settanta segnano il distacco dell'artista dalle poetiche post-informali e dalle suggestioni pop. Le tele diventano stesure monocrome scandite da linee diagonali frammentate e distanziate in modo uniforme, interrotte da pause impreviste che lasciano scoperta la cromia dei fondi. All'inizio degli anni ottanta Ortelli si concentra sul potere espressivo e misterioso del colore, che si fa spazio di polifonia luminosa in ampie pitture con timbri vivaci e sperimentazioni scultoree. Dalla metà degli anni ottanta, ritorna alla "pura pittura". La cromia stratificata, fatta di accensioni e di pause, si incendia di rossi e di gialli, diventa calore, energia, materia pulsante di vita, evocazione, risonanza, stato d'animo, come risulta dall'opera "Slittamenti di cuore" del 1991.