Questa casa in una via minore della città, un tempo detta della Croce Bianca, testimonia come fossero diffuse le decorazioni fancelliane, che utilizzavano la terracotta per disegnare elementi delle facciate. Ci troviamo di fronte, all’ultimo piano del caseggiato, ad una fascia di colonnine scanalate con finti capitelli fioriti che ingentilisce l’aspetto complessivo dell’abitazione, per quanto l’opera sia più rozza rispetto ad altri ambiti nobiliari. Tuttavia, è da notare che in questa costruzione, tra Quattrocento e Cinquecento, sorgeva un ufficio del governo cittadino che ospitava anche delle carceri. Qui sembra che svolgesse le proprie funzioni Mario Equicola (1470, Alvito – 1525, Mantova), umanista, scrittore e segretario di Isabella d’Este.
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