La ricerca di 108 cerca di smarcarsi dall’etichetta di street art e negli anni si è fortemente concentrata sulla forma e sul colore come elementi ultimi e fondativi del linguaggio pittorico, creando figure astratte di grandi dimensioni.
"Per questo lavoro ho voluto creare una sintesi della mia ricerca artistica concentrandomi sulla forma, o meglio, sulla struttura metafisica di questi spazi architettonici. Una sorta di rispetto verso la bellezza di questi luoghi abbandonati consumati dal tempo. Usare colori accesi sarebbe stato irrispettoso, fuori luogo e inelegante”.
Le sue enormi macchie nere generano una sensazione di conflitto interiore, contengono un vuoto che fa sentire la sua ingombrante presenza anche quando si sposta lo sguardo altrove. Sono un ossimoro concettuale fatto di figure incorporee e irrazionali che hanno allo stesso tempo le sembianze di segni primordiali e di forme contemporanee. Le sue figure astratte contengono imperferzioni, piccoli errori colature che creano ulteriori elementi collaterali di disturbo. Ciò che ci disturba è ciò che è sconosciuto o incomprensibile, ciò che in definitiva ci porta a riflettere, a pensare, come accade compiutamente con queste sue opere.