Il dipinto è giunto ai Musei Civici veneziani nel 1830 direttamente dalla collezione dell’abate Teodoro Correr. Dal 1936 è esposto a Ca’ Rezzonico.
Rappresenta la sala del parlatorio di uno dei più importanti monasteri di Venezia, quello di san Zaccaria, nel giorno di visita. Qui venivano monacate le discendenti delle più nobili famiglie veneziane, al fine di preservare intatto il patrimonio per la discendenza maschile. Si organizzavano allora feste e intrattenimenti con parenti e amici che prevedevano anche spettacoli di burattini.
Stilisticamente l’opera è caratterizzata da una pennellata minuta – che descrive con attenzione i particolari dell’architettura e delle figure – e da un colorismo su toni brunacei, mentre la datazione agli anni Quaranta del secolo è confermata da alcuni particolari dell’abbigliamento delle dame, tipici della moda elegante di quegli anni e già superati allo scadere del quinto decennio: i paramano e la forma dei cerchi “a panier” molto allungata sui fianchi e appiattita sul davanti dell’abito della dama in piedi o la cuffietta piccola con gala, simile a quella della donna seduta vicino a lei.