Il paesaggio è la fisiologica fonte di ispirazione per l'artista che sceglie colori poco frequenti nella sua produzione per raccontare una storia di uva e vino, di terra e natura fino a deggratare nel giallo del grano delle vallate aride estive che circondanno Bonito. Il contatto visivo con la natura circostante ha fornito l'intuizione finale per fare vita ad'un opera delicata e quasi una prosecuzione visiva del paesaggio che la avvolge. L'intervento richiama la ricorrenza dell'elemento natuale nell'opera di Salvatore Ferragamo e le armoniose composizione che ne sono derivate nel tempo.